Riprendendo il commento di Tafo, ho notato anch'io come sia Kris Kremo che gli Airjazz portino praticamente lo stesso spettacolo nell'arco degli anni.
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E' una cosa comune a tutti i grandi giocolieri?
Si. E ti diro' di piu', e' una cosa comune a tutti i grandi artisti da palco.
Oltre un certo livello, l'arte da palcoscenico viene considerata una forma di artigianato, e l'artista in realta' e' un artigiano: passa anni a cesellare con cura il suo prodotto (il suo numero), e poi lo vende.
Questo accade per molte ragioni. Addentrandosi nelle meccaniche del palco, e scoprendo come si crea uno spettacolo, si scopre che fare uno spettacolo bello ed entusiasmante come quello di Kremo richiede sforzi immensi, e uno studio infinito.
Su un palco non si possono semplicemente fare cose a piacere, non a un certo livello di professionismo. Non basta nemmeno la tecnica, e' uno studio di tempi, ritmi, pause, velocita', posizioni sul palco, mimica... C'e' talmente tanto da fare che per un non addetto ai lavori e' quasi impossibile rendersi conto della mostruosa mole di lavoro necessaria.
Inoltre, c'e' la questione "cesello". Un numero di quei livelli e', come abbiam gia' detto, un lavoro di artigianato, rifinito sin nei minimi dettagli, e sempre uguale. Sempre uguale nel senso che i movimenti sono studiati al microscopio, ricamati all'uncinetto, e il prodotto finito non potrebbe essere altro che quello che e'.
La reazione del pubblico dipende dalle azioni sul palco, e se si vuole ottenere una certa reazione non si puo' che fare quella specifica serie di azioni... Per questo motivo va riproposto sempre identico, il che non e' per niente banale!
Poi sta all'artista singolo decidere se catalizzare tutte le proprie forze su un solo numero, o se crearne piu' d'uno. E anche se creare "solo" un numero, o un vero e proprio spettacolo, magari anche molto lungo.
Ovviamente poi, col tempo e con l'esperienza si scopre che certe cose possono essere migliorate, si migliora tecnicamente e quindi si aggiungono movimenti o altre cose... Ma la struttura organica di un numero, il perche' e' nato, il "mood" alla base, rimangono gli stessi.
Per quanto riguarda il non annoiarsi, li' sta a ciascun artista trovare il modo (o il motivo!) per non farlo. Esistono compagnie di teatro che propongono per 30, 40 anni sempre lo stesso spettacolo, e ogni volta e' assolutamente identico, e ogni volta e' sempre incredibilmente carico di energia... Pare assurdo, ma ci riescono. Si riesce a trovare un modo di improvvisare anche all'interno di una struttura serrata e rigida...
In realta', ogni esperienza sul palco e' unica. Se si sale sul palco ogni volta con l'idea di mettersi in gioco, di donarsi al pubblico, e si tengono sempre le orecchie ben tese verso di esso, ogni spettacolo e' unico, anche se quello che si fa e' sempre identico.
Perdonate il papiro
- fabio